19 Feb – La pandemia non arresta il successo del Made in Italy sui mercati esteri, che fanno segnare una crescita del 1,4% su base annua.
L’agroalimentare resiste al Covid e diventa la prima ricchezza del paese
Nel 2020 la produzione alimentare limita le sue perdite al 2,5% e diventa la prima ricchezza del paese, con un valore di filiera che supera i 538 miliardi di euro. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’andamento della produzione industriale, che nel 2020 evidenzia un preoccupante calo del 11,4% rispetto all’anno precedente.
“Un risultato ottenuto grazie al record storico per il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo dove, nonostante la pandemia Covid, si registra – precisa la Coldiretti in una nota – un andamento positivo con un aumento dell’1,4% nel 2020 rispetto all’anno precedente. La crescita della domanda di cibi e bevande all’estero è trainata dalla Germania (+5,5%) che è il primo partner dell’Italia seguita dagli Usa (+5,2%) nonostante i dazi che hanno colpito i prodotti più significativi, sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero nei primi undici mesi del 2020”.
Diversa la situazione sul mercato interno, dove pesano le chiusure di bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi, che rappresentano circa 1/3 della spesa alimentare degli italiani. Per attenuare le perdite della ristorazione, che nel 2020 ha dimezzato il proprio fatturato (-48%), la Coldiretti propone di consentire l’apertura serale ai ristoranti posti in zona gialla, anche alla luce del progredire delle vaccinazioni e delle importanti misure di sicurezza adottata, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso.
Fonte: vinonews24.it
19/02/2021