Il successo dei vini italiani in crescita negli USA grazie agli spumanti
ven 7 feb – In venti anni fatturato raddoppiato per le 18 cantine Premium dell’Istituto Grandi Marchi. Un bilancio dell’attività dell’associazione che riunisce 18 tra le principali cantine italiane in un bouquet rappresentativo del vino italiano (ci sono etichette toscane, piemontesi, siciliane, campane, tanto di vini fermi quando di spumanti) è stato presentato a Milano dal presidente dell’Istituto, Piero Mastroberardino e da Wine Monitor di Nomisma.
Il primo mercato per i fine wines italiani sono gli Stati Uniti che nel 2024 (nel periodo gennaio-novembre) hanno fatto registrare una crescita del 5% in valore per i vini fermi e del 10% per gli spumanti. In totale controtendenza con la media del mercato che invece ha ridotto gli acquisti di vino dall’estero.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche i risultati di una ricerca effettuata da Wine Monitor sulla percezione dei consumatori nei confronti dei vini premium italiani. Dalla ricerca è emerso che i wine lovers ricercano nei prodotti made in Italy qualità ma anche storicità e gestione familiare dell’azienda.
“Nella considerazione dei consumatori di mercati importanti come ad esempio gli Stati Uniti d’America – ha commentato il presidente dell’Istituto Grandi Marchi, Piero Mastroberardino – i vini di pregio forniscono un contributo chiave all’immagine che gli stili di vita tipici della cultura. Tale immagine si lega intimamente con i valori positivi trasmessi dalla storicità, continuità, coerenza qualitativa delle imprese familiari multigenerazionali”. Dopo quelli locali, i fine wines italiani sono quelli più consumati dagli americani nell’ultimo anno, grazie alla loro crescente reputazione”.
Il consumatore di fine wines italiani, si distingue per un forte legame con l’Italia, che si esprime attraverso origini italiane o esperienze dirette nel paese, come visite recenti. Questo elemento gioca un ruolo fondamentale nella valorizzazione dei fine wines italiani sul mercato statunitense, dove la scelta di questi vini è influenzata principalmente da tre fattori:
- notorietà del brand,
- riconoscimenti ottenuti nelle guide di settore,
- l’unicità delle aziende a gestione familiare. Quest’ultimo elemento risulta particolarmente rilevante per i millennials, con il 16% che lo considera un aspetto determinante, rispetto all’11% della media generale.
Fonte: www.ilsole24ore.com
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