Domenica 11 ottobre quarta edizione del Master Romagna Albana. A confronto 14 sommelier da quattro regioni. In palio 2mila euro e il titolo di ambasciatore del primo vitigno a bacca bianca Docg d’Italia.
Bertinoro (30 settembre 2020) – Sono 14 e arrivano da quattro regioni. Ciò che li accomuna è la passione per il vitigno autoctono per eccellenza della Romagna: l’Albana. Sono i partecipanti alla quarta edizione del Master Romagna Albana in programma domenica 11 ottobre a Bertinoro storica patria del vitigno. L’evento organizzato da Ais Romagna, in collaborazione con il Comune di Bertinoro e il Consorzio vini di Romagna, è un omaggio alla prima Docg d’Italia a bacca bianca arrivata nel 1987.
L’Albana negli ultimi anni ha cancellato lo stereotipo di ‘vino dolce da accompagnare alla ciambella’ a fine pasto, per collocarsi a buon diritto nell’Olimpo dei grandi ‘bianchi’ italiani, grazie al grande lavoro di tanti produttori eccellenti del territorio, che hanno saputo offrire al mercato prodotti di altissima qualità e piacevolezza, sia nella versione secco che in quelle passito e spumante, fino all’ultima frontiera della macerazione in anfora. Due recenti riconoscimenti sono lì a testimoniarlo: la guida “Emilia Romagna da bere e da Mangiare” 2020/2021 che ha assegnato un terzo delle “eccellenze” (20 su 60 di punteggio massimo) ad Albana; i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2021 con due Albana a fregiarsi il riconoscimento su 8 vini premiati in Romagna.
Il Master Romagna Albana
E tra i primi a credere nella rinascita dell’Albana c’è Ais Romagna che da quattro anni organizza questo evento che mette a confronto i principali appassionati. A sfidarsi saranno 14 sommelier degustatori (la scorsa edizione erano 10) impegnati fin dal mattino con le prime prove di selezione, svolte a porte chiuse. Da esse scaturiranno i 4 campioni che gareggeranno davanti al pubblico, cimentandosi nella degustazione alla cieca, mettendo in scena una vera e propria presentazione di fronte a ipotetici clienti, abbinandone i desideri gastronomici a vini prestigiosi, decantando vecchie bottiglie e rispondendo a insidiose domande. L’evento pubblico sarà alle ore 16 nella storica cornice della Chiesa di San Silvestro.
A decretare il vincitore, valutando le capacità di degustazione, comunicazione e racconto, competenza, studio e conoscenza dei vini, capacità manageriale e gestionale dei concorrenti, sarà una giuria di esperti, composta da rappresentanti della somellerie nazionale e romagnola e del Consorzio Vini di Romagna. Ne fa parte, di diritto, anche il vincitore dell’edizione precedente del Master. Al vincitore vanno 2mila euro messi in palio dal Consorzio Vini di Romagna.
Una ulteriore Giuria formata da produttori determinerà un Premio Speciale al Miglior Sommelier comunicatore del Romagna Docg Albana scelto fra i quattro finalisti.
L’Albana, primadonna di Romagna
È il primo vino bianco in Italia ad aver ottenuto la Docg, fin dal 1987. A connotarlo e a renderlo inimitabile è la sua identità territoriale: i vitigni dell’Albana crescono in un’area di circa 900 ettari che si estende fra le colline del Cesenate e quelle a sud di Bologna. Un centinaio le cantine produttrici, che ogni anno, attualmente, licenziano circa 700.000 bottiglie (ma potenzialmente si potrebbe arrivare a due milioni).
In questo contesto, un posto di riguardo lo occupa la produzione delle colline di Bertinoro, per le quali gioca un ruolo decisivo la presenza dello Spungone, la roccia scaturita da una barriera corallina preistorica. Lo Spungone costringe le radici delle viti a penetrare in profondità aggrappandosi alle rocce del sottosuolo, regalando così ai vini caratteristiche di grande pregio.
I vincitori del Master Romagna Albana
Edizione 2017: Marco Casadei (Romagna);
edizione 2018: Carlo Pagano (Molise);
edizione 2019: Gilles Coffi Degboe (Romagna).
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