I Sauvignon Blanc degli Châteaux di Entre Deux Mers, Pessac-Léognan e Grave sono pronti. Il 12 settembre via alle varietà a bacca rossa
In tutta Europa l’andamento stagionale ha accelerato il ciclo vegetativo della vite, e di conseguenza la maturazione delle uve, a partire dalla Francia, come abbiamo avuto modo di raccontare nei giorni scorsi (qui), dove i primi grappoli sono finiti in cantina già a fine luglio. E pochi giorni fa la vendemmia è entrata ufficialmente nel vivo anche a Bordeaux, uno dei territori più prestigiosi del vino francese, con i Sauvignon Blanc degli Châteaux di Entre Deux Mers, Pessac-Léognan e Grave già maturi, dopo sei settimane di siccità assoluta e il mese di luglio più asciutto dal 1959. A Château Latour Martillac, come riporta Jane Anson, la raccolta è iniziata ieri, giusto qualche giorno dopo i vicini di Château Carbonnieux, che hanno dato il via alle danze il 16 agosto, mentre il 17 agosto era stata la volta delle uve destinate ai crémant nella zona di Saint-Pey-de-Castets. La pioggia di questa settimana – fino a 20 mm in tutta la Regione – ha aiutato a ricostituire il suolo, e ha contribuito ad aumentare le dimensioni degli acini, che sono comunque il 30% più piccoli della media per i primi bianchi in arrivo, con uve sane e un alcol potenziale di 13,5%.
Nel 2003 a Pessac-Léognan la vendemmia cominciò il 18 agosto, nel 2017 il 16 agosto, proprio come quest’anno, che registra così “la raccolta più precoce di sempre: da un punto di vista aromatico i Sauvignon Blanc sono pronti, è il momento di portarli in cantina”, ha commentato all’agenzia di stampa AFP Jacques Lurton, presidente dell’associazione dei produttori di Pessac-Léognan. Secondo il Civb – Conseil Interprofessionnel du Vin de Bordeaux, invece, per le uve a bacca rossa si dovrà aspettare il 12 settembre, ma in certe zone la raccolta potrebbe essere anticipata ai primi di settembre. Le previsioni parlano di una raccolta leggermente inferiore alla media degli ultimi 50 anni, a causa elle grandinate che, a più riprese, hanno coinvolto quasi 10.000 ettari vitati, e della siccità, che ha spinto ben 4 denominazioni a chiedere l’irrigazione di emergenza : Pessac-Léognan, Pomerol, St Emilion e Lalande-de-Pomerol. A Bordeaux, storicamente, l’irrigazione è pratica consentita per le viti più giovani, non ancora in produzione, e molto poco praticata dai vignaioli. Quelli che hanno deciso di avvalersi dell’irrigazione di emergenza, ammessa fino al 15 agosto e poi vietata fino alla raccolta, alla fine sono stati ben pochi, perlopiù sui Merlot allevati su terreni particolarmente ghiaiosi o sabbiosi.
Fonte: Winenews
19/08/2022