Una storia che inizia nel 1908 con la Sav grazie al fondatore don Giovanni Panizza che riconobbe il valore della cooperazione. Il nome Vivallis è invece del 2004 e prende spunto dal prefisso “Vi” (viticoltori, vite, vino, vita) e la parola “Vallis”, che stabilisce un legame con la latinità e con le radici della cultura enologica della valle. Un patrimonio ragguardevole, con circa 900 soci viticoltori, nel cuore della Vallagarina, splendida valle che scorre lungo il corso dell’Adige. E’ la terra d’elezione del Marzemino e la Vivallis è fra le realtà che meglio operano per valorizzare questa varietà. La Cantina è stata oggetto di importanti interventi di ristrutturazione che hanno interessato la cantina e il punto vendita fino ad inizio 2021. Vi sono diversi percorsi guidati che includono la visita in cantina e la degustazione dei vini. La produzione vinicola è significativa e articolata in varie linee; non è solo riconducibile al marzemino e offre uno spaccato della viticoltura trentina. In questa direzione si segnalano le etichette dedicate all’artista Depero, originario della Val di Non, che ispira gli allestimenti lignei della bella e luminosa sala degustazione dedicata all’artista. Al Mart di Rovereto vi è uno spazio espositivo importante dedicato alle sue opere. Capitolo a parte è riservato al Trentodoc, con il recupero della memoria di Arminio Valentini. Permangono le radici alla Vallagarina e alla vicina città di Rovereto, come punto di riferimento del mondo della cooperazione.