13 luglio 2022 – Antonio Rallo: “I risultati dell’ultima vendemmia sono più che soddisfacenti”
Consorzio Doc Sicilia: 26% bottiglie di Grillo in più rispetto al 2020
Sono state oltre 21 milioni le bottiglie di vino Grillo Sicilia Doc prodotte da varie aziende dell’isola con le uve della vendemmia 2021, il 26 % in più rispetto all’anno precedente.
“I risultati complessivi del Grillo nel 2021 – commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia – sono più che soddisfacenti. Il Grillo si distingue tra le oltre 70 varietà autoctone della nostra regione e si distingue sicuramente tra i vitigni che hanno conosciuto maggiore crescita negli ultimi anni, in virtù di caratteristiche qualitative e di versatilità uniche: per profumi, struttura e vivacità. Sia sui mercati nazionali, che su quelli internazionali, possiamo definirlo un vero e proprio caso di successo”.
Con quasi 98 mila ettari, rileva una nota del Consorzio, “il vigneto siciliano è il più grande d’Italia, in Europa ha la stessa estensione del vigneto tedesco e nel mondo misura tre volte il vigneto della Nuova Zelanda, superando addirittura quello sudafricano. Oggi la Sicilia è la prima regione in Italia per superficie vitata in biologico. Da sempre, la Sicilia rappresenta il crocevia tra Europa, Africa e Medio Oriente: ogni bottiglia offre un’esperienza globale, figlia anche di una eterogeneità territoriale che non esiste altrove, in grado di evocare un ricco mosaico di cultura, natura e sapori”. Studi scientifici hanno dimostrato che il Grillo, uva tipica siciliana, è il risultato di un incrocio tra Catarratto bianco e Zibibboo Moscato di Alessandria. L’origine di questo vitigno sembra debba essere attribuita al barone Antonio Mendola, che nella seconda metà dell’800 ha realizzato numerosi incroci tra i “genitori” del Grillo, ottenendo il Moscato Cerletti e il Catarratto Cerletti. “I risultati complessivi del Grillo nel 2021 – commenta Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini Doc Sicilia – sono più che soddisfacenti. Il Grillo si distingue tra le oltre 70 varietà autoctone della nostra regione e si distingue sicuramente tra i vitigni che hanno conosciuto maggiore crescita negli ultimi anni, in virtù di caratteristiche qualitative e di versatilità uniche: per profumi, struttura e vivacità.
Fonte: ANSA