28 Ott – Il 30 ottobre nell’azienda Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave i “vignaioli per un giorno” sono i ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down
La raccolta delle uve come occasione di solidarietà e integrazione tra i filari del Raboso del Piave
La vendemmia rappresenta sempre di più un’occasione anche di narrazione e di comunicazione di solidarietà ed integrazione sociale. E tra le ultime raccolte delle uve, ormai agli sgoccioli nei vigneti italiani, torna l’appuntamento con i ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down (Aipd) della Marca Trevigiana, per la vendemmia del Raboso Piave, il 30 ottobre nell’azienda Giorgio Cecchetto di Tezze di Piave. Dal 2005, ogni anno, questi ragazzi si trasformano in vignaioli ed enologi, producendo 1.000 bottiglie di Raboso del Piave, che, con orgoglio, presentano in primavera a Verona, a Vinitaly, alla Regione Veneto. Un evento importante, esteso a chiunque voglia condividere e riscoprire le tradizioni e i valori di un tempo.
L’iniziativa è realizzata nel Progetto Autonomia Sociale, che vede i ragazzi coinvolti in tutte le fasi della produzione del vino: dalla vendemmia alla pigiatura, dalla lavorazione all’ imbottigliamento, fino alla realizzazione delle etichette, rigorosamente disegnate a mano. E il Raboso del Piave oltre a rappresentare il territorio e la sua storia, contribuisce così a progetti a supporto della collettività, con l’obbiettivo di rafforzare il valore che può nascere dalla sincera volontà di fare impresa in maniera condivisa e inclusiva.
Fonte Winenews