Un’interpretazione del Moscato che valorizza la versione in secco e che offre una lettura diversa del vitigno, presente peraltro da sempre in Basilicata. Lo propone da molte vendemmie la Cantina di Venosa, 350 soci, attenta custode del vigneto lucano. Da vigneti di 10-20 anni, coltivati nei Comuni di Venosa e Maschito ad un’altimetria di 400-500 mslm. Uve di moscato bianco raccolte nella prima metà di settembre, affinamento in acciaio. La nota aromatica è gradevole e si combina con una buona acidità, sensazione che si ritrova al gusto per un calice che unisce freschezza ad una buona persistenza. Un’etichetta da tenere a mente nell’articolato mondo del moscato italiano.